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Dazi in Primo Piano: Esportatori Europei, con un Focus sull’Italia, Affrontano i Venti del Commercio USA

A partire dal 4 marzo 2025, i nuovi dazi statunitensi—25% sulle importazioni da Canada e Messico (10% sull’energia canadese) e 10% sui beni cinesi—segnalano un cambiamento nel panorama commerciale sotto il presidente Donald Trump. Le aziende europee, in particolare quelle che esportano o producono negli Stati Uniti, sono sotto osservazione dopo l’avvertimento del 3 marzo di Trump su un dazio del 25% sui beni dell’UE, mirato ad auto, agricoltura e altro. Per le imprese nei settori manifatturiero, alimentare, ingegneristico e lifestyle—specialmente quelle italiane—la posta in gioco è alta.

 

Segnali di Mercato in Europa

L’indice STOXX 600 è sceso dello 0,93% il 4 marzo, secondo CNBC, con il FTSE MIB italiano in calo dell’1,1% mentre le sue esportazioni annuali verso gli USA raggiungono i 50 miliardi di euro (ISTAT). Nei settori dell’ingegneria e della manifattura, IMA Group e Sacmi—entrambe con produzione negli USA di macchinari per imballaggio e ceramiche—affrontano pressioni sui dazi nel mercato delle esportazioni di macchinari dell’UE verso gli USA, pari a 15 miliardi di euro (Eurostat). Anche Krones AG, tedesca, che produce attrezzature per imbottigliamento nel Wisconsin, condivide questa esposizione.

Gli esportatori del settore alimentare sono in tensione. I 5 miliardi di euro di esportazioni agroalimentari italiane verso gli USA (parte dei 23 miliardi dell’UE, secondo la Commissione Europea) includono Barilla, con stabilimenti per la pasta in Iowa e New York, e Ferrero, che produce Nutella in Illinois. La direttiva sui dazi agricoli del 2 aprile di Trump incombe. Latteria Soresina, una cooperativa italiana che esporta Grana Padano negli USA, rischia aumenti dei costi senza produzione locale per compensare i dazi. Nel lifestyle, i 4 miliardi di euro di esportazioni italiane di arredamenti verso gli USA (Eurostat) vedono protagonisti Kartell e Poltrona Frau, entrambi dipendenti dalla produzione italiana, spedendo verso un mercato USA nervoso (indice STOXX 600 dei prodotti di consumo in calo del 2,9%).

 

Adattarsi alla Sfida

Le aziende con produzione negli USA si adattano strategicamente. Tetra Pak (Svezia, Texas) e Goglio (Italia, Florida) producono imballaggi localmente, una tattica che Vallourec (Francia, Ohio e Texas) promuove su CNBC. Ferrero (Italia) e Nestlé (Svizzera, con oltre 30 stabilimenti USA) rafforzano la produzione americana, mentre esportatori come Rummo e Latteria Soresina (senza produzione USA) valutano di assorbire i costi. In ingegneria, Coesia Group (Italia, North Carolina) produce macchinari negli USA, a differenza di marchi lifestyle come Flos e Artemide, dipendenti dalle esportazioni italiane di illuminazione.

La Commissione Europea accenna a ritorsioni—i dazi di risposta del Canada del 25% su 155 miliardi di dollari di beni USA stabiliscono un precedente. Le aziende italiane orientate all’export spingeranno per una risposta più decisa dell’UE?

Impatti Specifici per Settore
  • Manifattura e Ingegneria (Imballaggi e Macchinari): I 3 miliardi di euro di esportazioni italiane di macchinari verso gli USA (Confindustria) includono Sacmi e IMA Group. I dazi potrebbero aumentare i costi per i clienti USA, nonostante la produzione locale.
  • Alimentare: I 1,5 miliardi di euro di esportazioni italiane confezionate (es. Grana Padano di Latteria Soresina, importato) affrontano rischi di dazi, mentre gli stabilimenti USA di Barilla offrono un cuscinetto.
  • Lifestyle (Design, Infissi, Piastrelle, Arredi, Illuminazione): I 2 miliardi di euro di esportazioni italiane di mobili (Federlegno) dipendono da Cassina e Kartell che spediscono dall’Italia—aumenti di prezzo all’orizzonte.

 

Sfide Economiche e Domande

Il deficit commerciale USA-UE ha raggiunto i 213 miliardi di dollari nel 2024, secondo l’attenzione di Trump. Goldman Sachs prevede un calo del 2-3% degli utili dell’S&P 500 a causa dei dazi, mentre la base patrimoniale europea di 497 miliardi di euro (Julius Baer) si prepara. Valmet (Finlandia, produzione USA) e Heineken (Olanda, principalmente importazioni) guardano a alternative, secondo i post su X. La Tax Foundation segnala un calo dello 0,2% del PIL USA prima delle ritorsioni—un’escalation potrebbe amplificarlo.

Gli esportatori italiani come De’Longhi (senza produzione USA) possono spostare la manifattura negli Stati Uniti? Le aziende alimentari si localizzeranno ulteriormente? E i marchi lifestyle riusciranno a mantenere la domanda USA nonostante le pressioni sui costi?

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Dai centri di design italiani alle fabbriche europee, i dazi mettono alla prova la resilienza. Come si adatteranno le aziende? Quanta US Inc. vuole conoscere la tua opinione.

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Fonti:
  • AP News, “Trump Annuncia un dazio del 25% sulle importazioni dall’UE,” 26 febbraio 2025 (apnews.com)
  • CNBC, “I mercati europei reagiscono ai dazi statunitensi,” 4 marzo 2025 (cnbc.com)
  • Axios, “I dazi di Trump e il loro impatto globale,” 6 marzo 2025 (axios.com)
  • Eurostat, “Esportazioni di macchinari e prodotti agroalimentari dell’UE verso gli Stati Uniti,” 2024 (ec.europa.eu/eurostat)
  • ISTAT, “Esportazioni annuali dell’Italia verso gli Stati Uniti,” 2024 (istat.it)
  • Kiel Institute for the World Economy, “Impatto economico dei dazi statunitensi sull’UE,” 2025 (ifw-kiel.de)
  • The Tax Foundation, “Impatto previsto dei dazi sul PIL degli Stati Uniti,” 2025 (taxfoundation.org)
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